Luna scopre di essere incinta mentre è in prigione, Will è sconvolto alla notizia
Le luci al neon della prigione illuminavano debolmente la cella umida dove Luna stava seduta da sola, le mani intrecciate sul grembo, lo sguardo fisso nel vuoto. I giorni trascorrevano lenti, ognuno uguale all’altro, ma da qualche settimana qualcosa era cambiato. Nausea, stanchezza, sbalzi d’umore. All’inizio aveva pensato fosse solo lo stress, la paura, l’angoscia per quella condanna ingiusta che le aveva portato via tutto — la sua libertà, la sua dignità… e soprattutto, Will.
Fu solo quando l’infermiera le consegnò i risultati degli esami che la verità si rivelò con forza sconvolgente: Luna era incinta.
«Non è possibile…» mormorò tra sé, le mani che tremavano mentre stringeva il foglio. Le righe stampate sembravano danzare davanti ai suoi occhi. Aveva passato le ultime settimane in isolamento emotivo, e ora una nuova vita cresceva dentro di lei. Un figlio. Il figlio di Will.
Nel frattempo, al di fuori delle mura del carcere, Will Spencer stava lottando con i suoi demoni. Da quando Luna era stata arrestata, la sua vita era precipitata nel caos. Non riusciva a credere che la donna che amava fosse stata accusata di aver falsificato documenti finanziari per incastrare Ridge. Sapeva che c’era dell’altro, qualcosa che non tornava. Ma ogni tentativo di scoprire la verità si era scontrato contro muri di silenzi e manipolazioni.
Quando ricevette la chiamata dalla prigione, non era preparato.
«Will, ho bisogno di parlarti. È importante. Vieni subito.» La voce di Luna era tremante, ma decisa. Non era la voce di una donna spezzata. Era la voce di una madre.
Il giorno dopo, Will entrò nella sala colloqui con il cuore in gola. Non la vedeva da settimane. Quando Luna si sedette davanti a lui, pallida ma con lo sguardo determinato, capì subito che qualcosa era cambiato.
«Cosa c’è, Luna? Perché mi hai chiamato?» chiese, cercando di tenere la voce ferma.
Lei si umettò le labbra, poi posò una mano sul ventre. «Will… sono incinta. Aspetto un figlio. È tuo.»
Il tempo sembrò fermarsi.
Will rimase immobile, come se avesse appena ricevuto un pugno nello stomaco. Le parole gli risuonavano nella testa, ma non riuscivano a trovare senso. «Cosa? Come… quando?»
«Prima che tutto accadesse. Era quella notte… a Big Bear. Ricordi?»
Certo che ricordava. La notte in cui avevano promesso di non lasciarsi mai, ignari del terremoto che li avrebbe separati. Will si passò una mano sul viso, scosso. «Sei sicura?»
«L’ho fatto controllare due volte. Non c’è dubbio.»
Il silenzio che seguì fu carico di emozioni. Paura. Rabbia. Ma soprattutto, amore. Un amore che, nonostante tutto, era ancora lì, nascosto tra le ferite.
Will uscì dalla prigione con un solo pensiero: non poteva lasciarla sola. Non ora. Non con suo figlio in arrivo. Doveva trovare un modo per farla uscire, per dimostrare la sua innocenza.
Si rivolse immediatamente a Carter, chiedendo una revisione del caso. «Luna non mentirebbe mai su una cosa del genere. E io lo so, qualcuno l’ha incastrata. E troverò chi è stato.»
Brooke, che aveva sempre avuto un debole per Luna, si schierò al fianco di Will. «Non possiamo permettere che una giovane donna cresca un figlio dietro le sbarre. Questa storia non è finita.»
Nel frattempo, Luna si stringeva al cuscino della sua branda, una mano sempre sul ventre. Nonostante tutto, per la prima volta da mesi, sentiva una speranza. Una luce.
Non era più sola.
E anche se il mondo là fuori era pieno di nemici e verità nascoste, lei avrebbe lottato. Per sé. Per Will. E per quel piccolo miracolo che cresceva dentro di lei.
Il destino della famiglia Spencer stava per cambiare per sempre.
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